Una volta fatti accomodare i commensali nel salone grande, Serena ha dato il benvenuto ed stato servito loro il primo vino, ovvero l'anteprima dell'annata 2014 il Roero Arneis Le madri a cui è stato accompagnato l'antipasto "uovo perfetto su crema di topinambur con aria di Parmigiano e tartufo". L'abbinamento si è dimostrato corretto, e la leggera aromaticità del piatto era esaltata dai freschi e puliti profumi dell'elegante se pur giovanissimo vino bianco.
Si è proseguiti con "gnocchi di polenta con ragù di cinghiale su fonduta di Castelmagno" a cui è stata abbinata un Barbera D'asti Cipressi, che è stato il vino che ha riscontrato il maggior riscontro positivo. Possente, elegante, sontuoso, ma con estrema bevibilità e un profumo intrigante di rosa selvatica. La sua freschezza smussava la potenza e persistenza del piatto rendendo l'accoppiata estremamente piacevole.
Il secondo è stato "Il bollito incontra il brasato" accanto al quale è stato servito il potente e tannico Barolo Tortoniano. Serena ha spiegato che, a differenza dell'elveziano della zona di Serralunga, i baroli di terreno tortoniano della zona di Morra sono
vini di maggior impatto olfattivo, ma generalmente meno strutturati e di minor invecchiamento con una maggiore bevibilità anche da giovani.
Non si poteva concludere una valida cena piemontese senza il re dei vini dolci, ovvero il Moscato d'Asti
Nivole, per cui Micheleha studiato una "crema cotta alla vaniglia con infusione di fragole e tegoline alle mandorle". Una dolcezza infinita, non stucchevole, non stancante, sia nel dessert che nel bicchiere degna di un gran finale.
Serena ha raccontato i vini dando indicazioni anche sui vitigni e sui metodi di vinificazione ed affinamento, mentre Michele Cocchi raccontava i piatti alla fine di ogni portata raccogliendo gli sguardi soddisfatti dei commensali.
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