Siamo partiti con la insalatina di riso venere con crema balsamica, bacon, sedano e mango abbinata al metodo classico 36 mesi sui lieviti Gaudensius etna doc ovvero un blanc de noir di nerello mascalese vinificato quindi in bianco. Spiccatamente minerale e fragrante con sentori fruttati e di erbe aromatiche ha pulito egregiamente il cavo orale dopo il boccone del succulento riso.
È stato poi servito il piatto che ha riscosso più successo sia per il gusto, che per l'impiattamento e per l'abbinamento con il vino ovvero il Risotto con bisque ai crostacei, frittura di calamari e zeste di pompelmo rosa. Questo aroma finale messo a completamento per constrastare la tendenza dolce dei crostacei e l'untuosità della frittura ha magistralmente accompagnato gli aromi di bocca del vino che è risultato delicatamente fine nei suoi sentori floreali/fruttati con ricordi di agrumi e frutta fresca tropicale e note di macchia mediterranea ed erbe (Caeles vino biologico catarratto).
A chef Jacopo è voluto un po' più di tempo per preparare il riso integrale con ragù d'anatra e ginepro tostato. Piatto strutturato e saporito ha vinto sul pur piacevole Soria Perricone leggermente barricato in botti di rovere, fruttato e speziato, ma non abbastanza morbido per coprire il gustosissimo risotto in "stile secondo".
La serata si è conclusa con uno dei vini più famosi della Firriato ovvero l'Ecru passito di zibibbo e malvasia ottenuto dal mix di uve passite su graticci e uve appassite su pianta come vendemmia tardiva. Questo metodo fa nascere un passito dolce, ma non stucchevole con una bevibilità quasi unica e una aromaticità dei vitigni autoctoni non troppo intensa, ma elegante, con una persistenza lunga ed elegantissima. La Torta di riso a modo mio con mandorla e tartare di ciliegia di Jacopo è stata perfetta per esaltare questo grande vino da dessert.
alla prossima cena con Casa Elvira in autunno.....